Ancora bianco, tanto bianco, troppo bianco!
Chi ha cancellato la cima?
E il cielo, il cielo chi lo ha decolorato?
Il vento freddo e la scarsa visibilità non scoraggiano i nostri eroi, alla ricerca della Cima del Bonom.
Io mi domando che ci faccio qui, con questi camminatori instancabili.
Chi ha cancellato la cima?
E il cielo, il cielo chi lo ha decolorato?
Il vento freddo e la scarsa visibilità non scoraggiano i nostri eroi, alla ricerca della Cima del Bonom.
Io mi domando che ci faccio qui, con questi camminatori instancabili.
Catena monte Bo-Barone, Valle Sessera-Cervo, Alpi Biellesi, Piemonte
Cartolina di "Il giardino dei progetti"
Tra le tante cose che fa la montagna c'è anche questa: ci mostra quanto ci sottovalutiamo! Eppure ogni volta ci sembra di aver fatto cose miracolose, anche quando la cima, l'arrivo ideale, era un po' più in là. Che atmosfera pazzesca, grazie per avercene fatto vivere un pizzico con questa cartolina... facendo tu per noi la fatica d'arrivare fin lì! He he he he... saluti impigriti!
RispondiEliminaIn effetti una faticaccia per me lo è stata, non ho molta confidenza con le ciaspole, soprattutto in discesa (scene fantozziane in abbondanza! 😂). Però devo ammettere che non è stata poi così tanta la delusione nel non vedere l'orizzonte o il panorama. Certo tutto quel bianco senza fine lascia straniti, disorienta, a tratti fa mancare l'aria. Eppure l'ho trovata rigenerante questa escursione, sarà che avevo bisogno di fare fatica o di cambiare aria o di concentrarmi su di me e pensare solo a come mettere un piede davanti all'altro...
EliminaInsomma una bella avventura!
Sicuramente un'escursione insolita, un notevole stacco dalla quotidianità ed anche dalle "solite" camminate!
EliminaCamminano piano nella neve e, sicuramente, cercano un rifugio accogliente. Mi è capitato diverse volte di trovarmi in situazioni simili... a volte anche sotto il sole cocente.
RispondiEliminaBuongiorno Sergente! Che piacere averti tra i nostri seguaci 😉
EliminaPurtroppo posti caldi non erano lungo il cammino, solo un cantuccio dove alcune rocce riparavano dal vento così abbiamo potuto mangiare velocemente e prosciugare un thermos di te ancora caldo, carichi per affrontare la discesa. Sembrava fossimo chissà a quale altezza alpina, invece nemmeno a 2000 metri.